Archivio Parrocchia di Pigozzo

L’ARCHIVIO

L’archivio storico della Parrocchia di Pigozzo è stato conservato per molti decenni al piano primo nella canonica della parrocchiale di Pigozzo, in un grande armadio ligneo di fine Ottocento contente sia le carte (registri, faldoni e carte sciolte), sia i libri antichi dal Seicento alla metà del Novecento.

Con l’istituzione dell’Unità pastorale della Bassa Valsquaranto nel 2015, con sede principale a Montorio, la parrocchiale viene chiusa. Nel gennaio del 2022, in seguito all’autorizzazione di Don Simone Bartolini e Don Giuseppe Zanichelli l’archivio storico viene spostato presso la canonica di Mizzole, allo scopo di accorpare tutto il materiale archivistico delle chiese della Bassa Valsquaranto per una migliore fruizione, conservazione e valorizzazione del materiale.

L’Associazione Montorioveronese.it mette a disposizione denari e risorse umane qualificate per dare seguito alle importanti fasi di accorpamento, riordinamento, inventariazione e promozione dell’Archivio storico e dell’antica biblioteca, mentre il Comitato Fossi di Montorio sostiene le spese per il restauro completo dell’armadio ligneo Ottocentesco dell’archivio, operazione eseguita a titolo di volontariato dai signori Gianni Maggia e Maria Grazie Bonometti.

Tra febbraio e ottobre 2022 l’archivio viene riordinato, ricondizionato, inventariato e ricollocato nell’antico armadio presso l’atrio della canonica di Mizzole.

Il lavoro di riordino secondo il metodo storico è stato particolarmente oneroso in termini di tempo poiché le carte erano conservate in modo sparso, ammucchiate e senza nesso logico.

Tutte le carte sono state pertanto ricomposte in serie archivistiche che hanno rispecchiato i titolari degli archivi storici delle parrocchie.

Il materiale è stato poi ricondizionato in nuovi faldoni d’archivio, informatizzato e i faldoni sono stati poi ricollocati nell’armadio Ottocentesco appositamente restaurato.

L’ANTICA BIBLIOTECA

I volumi si presentano in buono stato di conservazione; le collane risultano essere nel complesso complete. Il lavoro di catalogazione ha previsto una prima fase di riordino e ricomposizione; per questo è stato necessario l’individuazione esatta dell’edizione di stampa, alcuni esemplari infatti erano stati accorpati anche se appartenenti ad edizioni diverse, probabilmente perché la legatura presentava le medesime caratteristiche. Solo successivamente è stato possibile procedere con la catalogazione.

Il fondo si compone di circa 200 volumi quasi esclusivamente a tema teologico e religioso, la metà dei quali è data da opere del 1900; per questa parte si è deciso di indicare solo la consistenza archivistica, mentre per la parte antica, cioè per le edizioni dal XVI al XIX è stato completato il lavoro di catalogazione secondo gli standard di catalogazione del libro antico.

La provenienza editoriale è in larga misura veneta o italiana. Sulle origini del fondo non siamo in possesso di notizie certe: la collezione potrebbe essersi costituita un po’ alla volta anche se rare sono le note di possesso manoscritte ed ex-libris.