Chiesa di Santa Maria della Rotonda

Tipologia Bene architettonico
Chiesa della Madonnina (alternativo)

Tipologia

Chiesa

Descrizione

La chiesa d S. Maria della Rotonda, o popolarmente della Madonnina, edificata sopra ad una sorgente naturale d’acqua, dalla quale scaturiscono due torrentelli, è documentata fin dal XII sec., probabilmente edificata dai frati dell’abbazia cittadina di S. Maria in Organo.
Riedificata nelle forme attuali sul finire del XVI sec., passò definitivamente alla Parrocchia di Montorio nel 1989. L’edificio, già in precarie condizioni di conservazione a causa dell'umidità e delle continue infiltrazioni d'acqua, venne chiusa al culto sul finire del 2009 in seguito al crollo del tetto avvenuto nel mese di novembre dello stesso anno.
Esternamente l’edificio si presenta con semplice facciata a capanna rivolta a meridione. Torre campanaria addossata al fianco occidentale della chiesa. Impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare, con presbiterio di ridotta profondità, rialzato di un gradino e protetto da balaustra. Le strutture di elevazione, fortemente dissestate e parzialmente crollate, sono realizzate in muratura portante costituita da pietrame misto (conci di pietra calcarea e tufo) e mattoni pieni di laterizio legati con malta di calce. L’intonacatura superficiale conserva tracce di decorazioni pittoriche ad affresco; in particolare sul fianco occidentale della sacrestia è ancora leggibile un affresco con dedica del 1601.
[Tratto da Chiese Italiane]

Notizie storico-critiche

Quella che noi vediamo ora non è la chiesa delle origini, ma è il frutto di vari rifacimenti, l’ultimo dei quali risale agli anni 1826 -29 per opera dell’architetto Bartolomeo Giuliari, che la trasformò facendole assumere l’attuale stile neoclassico. Inoltre sempre questo intervento vide lo spostamento del campanile dal lato nord a quello attuale. Si dovettero perciò canalizzare le sorgenti che prima fluivano liberamente sotto la chiesa verso il bacino, tramite la costruzione di un muro di contenimento della sponda nord del laghetto Squarà munito di feritoie per il deflusso. Sempre nello stesso periodo furono rialzate le navate laterali, chiusi il rosone e la grande porta laterale, furono aperte due grandi finestre e cinque semilunari in alto nella navata centrale sul lato sud, l’abside fu allungata e l’area presbiteriale, delimitata dalle balaustre marmoree, rialzata di tre gradini. Fino al 1833 nel sagrato davanti alla chiesa si trovava il cimitero, che venne poi portato nell’attuale sede in via Dei Cipressi.Il nome “pieve” nel medioevo veniva dato solo alle chiese più importanti che avevano una fonte battesimale e potevano amministrare il sacramento del battesimo. Il fonte battesimale era situato là, oltre la grata e ora è collocato nella nuova chiesa parrocchiale. Era abitudine antichissima quella di costruire luoghi di culto nelle vicinanze delle sorgenti di acqua, possiamo anche supporre che dove ora si trova la pieve vi fosse già un luogo di culto romano: tutte le chiese della Valpantena, dalla chiesa di S.Maria in Stelle costruita sopra il famoso ipogeo, alla chiesetta di s.Zeno a Vendri che si dice costruita sopra un tempietto dedicato a Venere, hanno questa caratteristica in comune. Ovviamente non vi sono certezze, ma resta il fatto che comunque la chiesa ha un forte legame con le sorgenti del Fibbio e del Fiumicello. L’antica pieve di Santa Maria Assunta di Montorio, matrice di tutte le chiese della Val Squaranto con giurisdizione fino all’Adige (Mambrotta), è documentata fin dal 1069. Era collegiata (è il titolo attribuito a quelle chiese in cui la Santa Sede ha istituito un capitolo o collegio di chierici, membri del clero, definiti canonici) ed il suo Capitolo (un'assemblea di presbiteri o di religiosi, dotata di personalità giuridica e di autorità normativa) era composto dall’Arciprete e da 22 fra presbiteri e chierici.

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